I social media non hanno a che fare solo con il marketing online e possono rivelarsi molto utili per rafforzare le attività offline di un’azienda, una su tutte: la fiera. Ecco qualche suggerimento per usare al meglio i social durante l’evento fieristico.
Sia la gestione dei social media che una fiera rientrano, per un’azienda, nel settore del marketing. Si tratta di due strumenti diversi, uno online e uno offline, che, se pensati e usati in modo complementare, possono dare vita a risultati interessanti. Naturalmente, il presupposto è che i social facciano già parte della strategia di comunicazione aziendale, perché usare i social soltanto in occasione della fiera si rivelerebbe estremamente inefficace.
Perché comunicare attraverso i social durante una fiera?
Le ragioni per comunicare la fiera attraverso i social sono molte: innanzitutto, far sapere che si è in fiera. Quindi, tenere aggiornato chi non è presente: i giorni della fiera sono spesso quelli in cui si presentano novità di prodotto e si organizzano eventi collaterali. Una campagna, un buon hashtag o un contest possono aiutare ad attirare i visitatori della fiera nel proprio stand. Infine, i social aiutano a mantenere il contatto dopo l’evento: non a caso, uno dei parametri cui si guarda con più interesse è l’acquisto di nuovi fan o follower.
I migliori social da usare durante la fiera
Anche se alcuni si somigliano più di altri, ogni social è diverso. La riflessione su quale usare dovrebbe essere fatta a priori e indipendentemente dalla fiera, tenendo in considerazione il proprio settore e il target di riferimento. Prendendo in esame soltanto i quattro principali, Facebook e Instagram sono social dedicati all’intrattenimento: se il primo è ormai trasversale, il secondo è ideale per i contenuti visuali. Twitter è sinonimo di informazione, mentre LinkedIn è il social professionale per antonomasia. Sulla base di queste considerazioni e ragionando sulla tipologia di contenuti che si pensa di poter produrre durante la fiera, si può redigere il proprio piano editoriale. La pianificazione ovviamente va fatta per tempo: campagne e contest, per esempio, andrebbero organizzati con qualche mese di anticipo.
Coinvolgere i visitatori con Facebook e Instagram
Sia per Facebook che per Instagram, foto e video sono elementi fondamentali. L’ideale è affidarsi a dei professionisti per la raccolta di materiale, che potrà costituire un archivio da cui attingere tutto l’anno. Su Facebook, è strategico il legame tra immagine o video e testo. È importante che ciò che si legge sia legato a ciò che si vede, e che il concetto trasmesso sia preciso e in linea con i valori del brand e con la strategia di comunicazione perseguita. Su Instagram si possono veicolare immagini ma anche “stories”, video istantanei che colgono un momento particolare per dargli rilievo (l’arrivo di un cliente nello stand, una presentazione, l’apertura delle porte, la premiazione di un contest, etc.).
Informare in real time con Twitter, riflettere con LinkedIn
Con Twitter si può operare in live twitting, soprattutto se la manifestazione fieristica è caratterizzata da conferenze e presentazioni. In questo contesto, le immagini perdono un po’ di rilevanza ma le informazioni che si trasmettono sono veloci e tempestive. Su LinkedIn invece, l’azione non è immediata e richiede una riflessione a posteriori: l’ideale sarebbe prendere molti appunti per stendere in seguito un post di commento (ideale per questo Pulse, il blog di LinkedIn), offrendo a clienti e investitori un’analisi o un report ragionati e professionali.
Il legame con il contesto: l’hashtag
È bene non dimenticare che la fiera è un contesto, e che quasi sempre le fiere stesse e gli enti fieristici usano i social. Per essere ancora più efficaci, si può scegliere di ancorare la propria comunicazione a quella istituzionale. Il modo più semplice è quello di usare sempre gli hashtag ufficiali della manifestazione, magari accanto a degli hashtag personalizzati.
Lo stand può essere social?
Ci sono molti modi per rendere social uno stand. Il più banale è quello di riportare il proprio hashtag sulle pareti, ma si può decidere di installare all’interno dello stand uno schermo che mostra l’andamento in real time dei propri social, mettere a disposizione una wi-fi brandizzata, organizzare dei contest che portino visitatori allo stand, offrendo qualcosa in cambio di una menzione.
Case history: Mad in Italy a MIDO 2017
Si può anche scegliere di mettere a punto un concept che lega fin dall’inizio stand e social media: è quello che ha fatto Mad in Italy durante l’ultimo MIDO, chiedendoci di realizzare uno stand che puntasse sul colore e sulle immagini della campagna, una sorta di “Instagram in 3D”. Durante la fiera, Mad in Italy ha chiesto a visitatori e fan di votare il proprio stand come il migliore dell’evento: una strategia vincente, visto che l’azienda ha vinto il premio BESTAND 2017 e che le immagini dello stand ancora campeggiano come copertina della sua pagina Facebook.
Misurare e pianificare il dopo fiera
Che cosa resta, dopo la fiera, di tutto ciò che si è fatto sui social? E come misurare se la strategia ha avuto successo? Ci sono vari parametri che si possono analizzare: innanzitutto, il numero di nuovi fan o follower; quindi, il numero di interazioni, ovvero i like, i commenti e le visualizzazioni; le menzioni del proprio brand. E poi? Per metterli a frutto occorre pianificare quello che succederà dopo, attraverso strategie che permettano di prolungare l’interazione con i contatti più qualificati.
Takout:
tre cose da fare e tre cose da non fare
Cose da fare
1 integrare il piano editoriale relativo ai social media durante la fiera e la strategia di comunicazione aziendale
2 pianificare in anticipo quali contenuti pubblicare e su che canali (Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn)
3 legare la propria comunicazione a quella istituzionale, usando sempre gli hashtag ufficiali
Cose da non fare
1 usare i social solo durante la fiera
2 dimenticare che si sta comunicando con chi c’è, ma anche con chi non c’è
3 trascurare la qualità di immagini e video
[Grazie a Marketing Arena per la consulenza durante la stesura del post]